Non ho ancora le idee chiare riguardo alla consueta classifica di fine anno. O meglio, so chi metterò per primo, i Verdena, per mille mila motivi, e so chi non metterò, i Radiohead, perché, ziocane, tanto rumore per nulla di memorabile se non la strategia commerciale.
Intanto compilo una selezione, diciannove brani di singole band e singoli artisti, estratti da diciotto diversi lavori ascoltati quest’anno. Due provengono dallo stesso album e si tratta di SGT PEPPERS LONELY HEARTS CLUB BAND, registrato per il quarantesimo anniversario dall’uscita del capolavoro dei Beatles, da artisti vari. L’album, non essendo inedito, non rientrerà nella classifica finale, ma i due pezzi estratti ci stavano nella compila, e ci stavano alla grande!
Via! (inserisco un video come link al pezzo)
01) Sgt. Peppers Lonely Hearts Club Band (REPRISE) - Stereophonics Un’intro leggero e fuori luogo come piace a noi giocatori di texas hold’em. Il prossimo gruppo che farò, se mai ne farò uno, sarà una cover band dei Beatles; voglio suonarle tutte, da I am the Walrus a Everybody's got something to hide except for me and my monkey.
02) Pioneer to the falls – Interpol. Ecco, il vero primo pezzo per come lo intendo io. Discretamente lungo, intenso, elaborato, quieto, andante, spiazzante, coinvolgente.
03) Don Calisto – Verdena. DISCONTINUI...CAOTICI...DIFFICILI...Per questa canzone ho sprecato gli aggettivi. Sembra una registrazione dozzinale e sembra banale, però è di un trascinante spaventoso, trasmette una carica irresistibile e la si canta (più che altro “la si sbraita”) sempre volentieri."E va bene così, bene cooooooooo... LOOOOONTAAAAAAANOOOOOO!!!"
04) Hunting for witches – Bloc Party. Molto indeciso con Kreuzberg, poi ho puntato su questa perchè più immediata, sebbene un po’ troppo sorella delle canzoni di Silent Alarm. Bona lè comunque, cazla via….
05) Brianstorm - Arctic Monkeys. Che tiro ha questa? Belli anche gli altri singoli, bella anche Do me a favour, ma Brian è quasi ai livelli di A Certain Romance, o no? (e non ho detto "Pizza e fichi"...)
06) The Penalty – Beirut. Postcards from Italy era un’altra cosa, ma questo pezzo non è male, e poi, dopo la potenza delle scimmiette artiche una ballatina un po’ californiana un po’ balcanica ci sta da Dio. Beccatevi il video! Cazzo, dopo averlo visto sto seriamente pensando di inserirli in classifica; che talento ha? Sì, ok, e poi un po' balcanico lo sono (e non mancate certo voi di ricordarmelo), californiano lo può essere chiunque, basti pensare al buon Arnold, per cui, sì, ci penserò.
07) Skeleton Song – Kate Nash. O questa o Foundations, ma quest’ultima gira un po’ troppo spesso su MTV per non avermi scassatu u’cazz.
08) Smokers outside the hospital doors – The Editors. Saranno melensi, ricorderanno un po’ troppo i Coldplay ma questo motivetto semplice e carino l’ho ascoltato sempre dall’inizio alla fine. Sembra poco, non lo è.
09) Herculean – The Good, The Bad & The Queen. L’ho preferita a Kingdom of Doom. Mi piacciono così tanto queste due tracce che rischio di inserire tra i primi dieci album quello del nuovo gruppo di Albarn in virtù di due sole canzoni.
10) No cars go – The Arcade Fire. Non muoio per questi canadesi cui riconosco comunque talento e inventiva, ma questo pezzo ci sta. Il video linkato apre tutti i culi: il frammento dove si vede la ragazza col violino contro il cielo frastagliato di Glasto è veramente molto carino.
11) Photograph – Air. Sì, dai, anche un po’ di elettronica francese.
12) New years end – God is an astronaut. Non ci fossero stati gli Explosions in the Sky a chiudere questa selezione sarebbe stata la mia canzone dell’anno. Ho impiegato dieci minuti a replicarne i riff della chitarra ma una giornata e mezzo a impararne il giro di basso (e se no nc'era Issio col cazzo...), orco càn, stupendo.
13) Silently – Blonde Redhead. Mi garba, mi garba un tot. E poi son quasi italiani. Quasi.
14) A day in the life – Pete Doherty & Carl Barat. Ecco la seconda cover da SGT Peppers. Se Doherty non fosse un drogato patentato e l’altro non andasse in giro a fare puttanate con band che non sono i Libertines sarebbero riconosciuti (da chiunque, intendo) come due fra i più grandi talenti inglesi. E invece no. Va bene lo stesso, i quattro secondi che vanno dal minuto 2.35 al minuto 2.39 valgono la posizione. (Sì, lo so, il video linkato fa cagare, ma non ne ho trovati altri, vèliac)
15) +stile – J Ax & The Styles. Il pezzo d’impiccio! Avete presente quelle canzoni che non c’entrano un cazzo con voi ma che per tutta una serie di ragioni avete ascoltato un casino di volte e vi ci siete affezionati? + stile rientra tra quelle. Poi ci sta alla grande. Finiscono di parlare "Faul" e Ringo che ringraziano tutti gli artisti che hanno partecipato al remake di SGT Peppers e parte J Ax a dire delle puttanate catatoniche.
16) Broken by – Giardini di Mirò. Fantastica questa ballata, non facile da inserire nella selezione ma imprescindibile.
17) White Chalk – PJ Harvey. Porca puttana, quant’è bella ‘sta canzone?
18) All I need – Radiohead. Volente o nolente i Radiohead dovevo inserirli, e questo è l’unico pezzo che salvo.
19) The birth and death of the day – Explosions in the sky. Questa traccia è ultima solo perchè è lunga, ma questa è la mia canzone dell’anno. Veramente meravigliosa, ci ho scritto un racconto sopra!
Lo so, ci manca un coro del Milan e un pezzo degli Oasis.
Vabbè, sarà per il prossimo anno.
Pensando alla classifica finale, per ora la mia compilation del 2007 è questa.
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