Accadde oggi - La cosa folkloristica

Capodanno folkloristico: momenti di grande televisione che riassumo in questa nota, così protagoniste e protagonisti troveranno tutto documentato nella rubrica "Accadde Oggi" di questo stesso giorno del prossimo anno. 
Soffro di logorrea acuta, quindi non credo che uno status basti. Ma nemmeno una libreria basterebbe quindi se non siete interessati, non curatevi di me, ma guardate a passate.
Sfumato il piano Lu-biana, viene attivato il piano secondario Le-Piane (di Mocogno). 


Come qualsiasi piangiano potrebbe insegnare, le Piane sono una ridente località appenninica ricca di folklore e immersa in un atmosfera di cattiva edilizia degli anni '60 mista a residui fine nineties, tipo il videogioco di Virtua Striker, qualche nostalgico toscano che ancora passa le vacanze qui e DJ improvvisati che girano con le valigie ricolme di CD, "suonano" i Tears for Fears ma non ti cagano manco di pezza quando chiedi Scatman (e ok essere al terzo Gin Tonic, probabilmente il terzo di troppo, ma insomma! io non ho la presunzione di spiegare a nessuno da che parte si imburra il pane, ma Scatman fa Natale ad ogni latitudine).


Snoccioliamo alcune pillole di questo event.
- Io e Santu, in veste di cambusieri, collazioniamo una spesa che ciao, ma ciao proprio, nulla sarebbe andato sprecato. Al Conad incontriamo anche Fon. Evidentemente era destino perché lo avremmo reincontrato, seppur in un'altra forma, il giorno successivo.
- Apertamente schierati contro i matusa e il go-go-governo decidiamo di acquistare i botti e creare carovane di macchine alla volta de Le Piane di Mocogno. L’implicito slogan è “meno cani e più trasporto su gomma”, possibilmente trasporto di petardi.
- Sul posto ci aspetta Chè, vestito con la stessa felpa da almeno tre giorni. 


- Santu ovviamente sa dove sono le Piane perché da quando è uno yuppie chissà quante volte ci ha giocato a golf, suonato o fatto pranzi di lavoro. 
- Tutto comincia ad andare a carte quarantotto quando nel bar più trendy del posto incontriamo inaspettatamente Lucagiblein che obbliga chiunque a bere, seppur a discrezione personale, un negroni, due spritz o un whiskey doppio. Ci saremmo dati appuntamento a mezzanotte. L'ultimo suo dispaccio whatsapp -relata refero- dice che era in compagnia di due sith con cui mi stava dando la caccia. Da quel momento c'è stato solo silenzio radio.


- Entra quindi in scena l’equipe delle rezdore. Donna Ilenia, coadiuvata da Salvia e Bernardetta, mette a sedere la truppa e serve il rancio made in Castagneto. Il giorno dopo ci saremmo trovati tutti d'accordo nel riconoscere che Heiki Kovalainen è un grande.
- Il precena, la cena e l'immediato dopocena sono rallegrate da sessioni acustiche di pregevole fattura. Su tutte: L'Avvelenata di Fvancesco Guccini. Un laureato conta più di un cantante!

A sedere!

- TRE! TRE! TRE! TRE!
-Per ragioni non meglio specificate usciamo un attimo, armati di chitarra. Fuori dalla porta è presente una compagnia di pischelli che probabilmente ha perso la bussola, ammesso e non concesso che ne abbia mai avuta una. Il nostro scopo è solo quello di suonare mentre esplodiamo dei botti. Il risultato è che Santu, sfuggendo in modo tutt’altro che libellulesco dal luogo deputato allo scoppio, frana rovinosamente contro una panca subendo un pesante infortunio a quelle che una volta erano le sue tibie e i suoi peroni. La situazione è grave ma non è seria, tant'è che, pur vedendolo a terra, attacco a suonare Ligabue e Vasco, i miei grandi cavalli di battaglia. Le ragazze ed i ragazzi che ci stanno seguendo come se la nostra musica fossero sassolini e loro Pollicino, iniziano ad avanzare richieste. Pur facendo presente che io so solo suonare Leggero e Colpa d'Alfredo, mi chiedono Certe Notti. Auguro loro la morte, faccio loro presente che devono vergognarsi e suono Colpa d'Alfredo. Alla voce Santu. Outstanding exibition. Quando il gentil pubblico riconosce a stento di che pezzo si tratti, non metto nemmeno per un attimo il dubbio di una cattiva esibizione, piuttosto attacco nuovamente la loro ignoranza, suggerendo loro ancora una volta di provare schifo per loro stessi.


- Rientrati alla base prepariamo una campagna pubblicitaria per La Sorgente. Ringraziamo Chicago, il vecchio Bob e le ragazze e riprendiamo, nuovamente, la strada di casa.
- Bruno l’infame ha cambiato gestione ma il prosciutto è più bono da Sergio.


- Ormai è mezzanotte, Gigi D'Alessio è con noi, usciamo a dar fuoco alle micce.
- Sono abbastanza certo che nel caso qualcuno non fosse presente, non potrebbe capire niente di tutto quello che ho scritto. Vero.
- Festeggiamento di rito con botti in anticipo, offese gratuite ai soggetti terzi presenti in piazza e… “c’è il distributore ma te frega e resto” l’ho già detto? 
- Gita con la furga de La Sorgente. Benny alla guida, Ile copilota e Silvia in braccio. Saluti alla Marghe in una casa di cui ho un vago, confuso e labile ricordo. Manovra in un fazzoletto della Benedetta. Io cerco di tutto per farmi falciare le gambe, Santu dà indicazioni senza vedere, Cesarotto con la sua camminata dinoccolata fornisce istruzioni disinteressate e capziose.
- Ray Velcoro e Bradley Cooper: da True Detective a True Capodanno. Succede solo a Le Piane.


- West Ham! West Ham! West Ham!
- Introdursi ad una festa senza essere stati invitati e scassare il cazzo ad ogni essere umano presente in sala. Barista, DJ, partecipanti vari. Qualcosa che sa di bele vest. Anche di questo ho un vago, confuso e labile ricordo. Essere tradotti da un posto ad un altro con la furga riduce le capacità sensoriali: potresti essere davanti a casa come in capo al mondo.
- Dopo svariati giri di Gin Tonic passare al Whiskey e non berlo.
- Nonni in grande forma che alle due di notte si presentano e ballano. Top Class o FUBAR (fucked up beyond all repair).
- Shut the fuck up, you cunt!
- Ritorno a casa: ultima esibizione live e si va tutti in branda.


- Mi sveglio incredibilmente di buon ora e, come avrebbe poi sottolineato la Benny, in due ore mi succedono un sacco di cose. Faccio colazione, scatto qualche foto, vedo persone di cui m’ero completamente dimenticato, m’incanto a guardare i cannoni che sparano la neve, incontro il CTS, vedo un’alpaca, delle mucche scozzesi e quello che sembra uno gnu, passo davanti alla casa in cui ricordo d’essere stato la sera prima, probabilmente passo davanti anche al locale in cui ho ballato la sera prima ma non lo riconosco, trovo il coraggio di leggere i messaggi inviati, controllo chiamate perse ed effettuate… Comunque sia tra freddo e passi smaltisco la sbornia e son pronto per rinfocolare la balla.
-Non appena rientro all’ovile trovo Santu che mi accusa di averlo toccato tutta notte.
- Chè, come da sua personale tradizione del primo dell’anno, trova qualcosa che non va nella colazione e va al bar. Ancora non sappiamo cosa fosse a non andare bene.
- Sempre Chè viene accusato di aver utilizzato il dentifricio di Santu premendolo nel mezzo.
- La Full Emilian Breakfast prevede i meravigliosi avanzi della sera prima: rosette, lasagne, crescentine da scaldare e umido. 
- Attendo fino a mezzogiorno e poi accendo una birra. Week end is my day off. I start drinking till noon.

- A tavola si dibatte de "Il Fungo", folkloristica residenza de Le Piane cui mi sono imbattuto nella mia girata mattiniera, nonché degli esotici animali che ospita. La Benny ce ne racconta la storia. Credo abbia iniziato a parlare alle 12.20 e sia andata avanti ininterrottamente fino alle 14.52 del 04 Gennaio. Ho anche provato a intervenire, ma le mie domande sono state respinte con perdite. Per cui non è dato sapere se delle fiere che popolano il Fungo esistono solo i maschi alfa o abbiano anche compagnia femminile. Secondo Santu più di alpha-male, ha senso parlare degli Alphaville.


- Decidiamo di abbattere quello che Santu non stenta a definire come il peggiore hangover del 2016, recandoci tutti insieme presso il Fungo. Oltre notare che al suo interno c'è anche un lagho ghiacciato a forma di cuore, la Benny racconta anche che in principio era l'abitazione di un ebreo. E questo spiega tutto. Se c'è qualcosa che ci ha insegnato Federico Buffa è che in ogni grande storia del novecento c'è sempre un ebreo. Possibilmente magiaro ma comunque ebreo.
Silvia impazzisce davanti a questo insolito zoo de Le Piane e scatta foto a profusione con le bestie selvagge, compresi anche alcuni selfie, Molto probabilmente vuole trasferirsi qui.


- Ci fermiamo per un te' caldo, una cioccolata, un caffè e una partita a Virtua Striker, che vinco con largo margine sulla compagine di Santu.
- Fuori va in scena "la cosa folkloristica", come viene definita dai villeggianti piangiani, e l'andiamo a vedere.


- La festa è finita, gli amici se ne vanno.
- Stanno brave berzone, Simò!
- Bella festa di San Silvestro e ottimo capodanno. Bravo Elio, bravo Faso, bravi tutti!

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