Un inverno rigido che ho provato a spazzare via con boccette di "Caffé Borghetti", dal costo di 3 euro ciascuna. Mi sono tolto la voglia di autogrill, e nonostante questo non sono ancora riuscito a farmi scaldare a dovere una "Rustichella", maledetti loro. Capisco che fumare non faccia buon sangue ma credo anche che la gente menta e che non abbia ben chiaro quanto cazzo durino i minuti di recupero. Ho i jeans che puzzano di cannabis e non ne ho alcuna colpa, giuro. M'ostino a salutare i ragazzi del furgone alle 4 di notte davanti casa sperando che questa volta non suonino il clacson urlando:"Ti conoscono qui?" Inutile. Sono senza voce, e non è la prima volta. Non riesco neanche a mandarli a fanculo.
A parte che le quattro sorelle più grandi sono e rimarranno sempre più belle delle giovani che credono che per crescere velocemente sia sufficiente volerlo, la "Premier League" è un sistema destinato ad implodere. I soldi non comprano la tradizione. Cosa va là a fare? A salvarsi? Forse bisognerebbe essere un pelo più razzisti; i loro danée, gli emiri, possono mettersi nel culo.
E comunque la "Cappelleria" non l'ho ancora trovata. In compenso ho perso due berretti, uno di lana che avevo rubato ad un bambino qualche anno fa (forse un'incomprensibile legge del contrappasso), due paia e mezzo di guanti alla Ken Shiro, e devo aver seminato qua e là almeno venti euro. Mi hanno inculato una cintura durante la perquisizione, ma gli accendini li ho sempre portati dentro tutti. Alla fine l'importante è che abbia acquistato l'ennesima sciarpa che non so dove mettere. E 'più forte di me.
Per non parlare del furgone: c'è troppo freddo o troppo caldo, mi vengono decine di crampi sempre allo stesso piede. Praticamente non si dorme. ARIA!!! E i casellanti sanno solo mandarti al "Punto Blu", ammesso e non concesso che si riesca a trovarli svegli.
A volte è meglio svalicare l'Appennino, ha sempre il suo fascino.
Non credo che il ponte di "Calatrava" sia così brutto, a me non dispiace, e poi è "Casa". Piuttosto è da Parma che non si passa più nemmeno se chiudi gli occhi e speri che riaprendoli dopo dieci minuti si sia già a Reggio Emilia. A Genova non ci fanno andare. A Bologna ci andiamo perché è vicina ma fondamentalmente fa cagare; quei poveracci non hanno neanche lo stadio coperto, "diritto al tetto e non averlo..." cantano i Ministri. In particolar modo mi fanno schifo i bolognesi, non c'è niente da fare, anche quelli che tengono per noi, mi fanno schifo.
La sigla "P.zza Cavour" indica la fermata di "Piazza Cavour"; non esiste alcuna "Pizza Cavour".
La colazione più surreale resta quella che ho fatto in una piazzola di sosta vicino al Passo del Brennero, a base di coca cola e bensone. C'era un freddo cane.
Di Marien Platz non ricordo molto.
Liverpool è la città calcisticamente più romantica che ci sia.
Perché è la dura verità, ma non faccio in tempo a farmi una doccia quando torno a casa dal posticipo domenicale, nemmeno riesco a lavarmi i capelli. Non mi frega un cazzo che il giorno dopo vada a lavorare.
Seguivo la "Premier" fin dai tempi gloriosi dei Rovers, e delle magie del numero 7 delle desolate "Midlands", Matt Le Tissier. "Febbre a '90" è stato uno dei primi libri che ho letto e rimane uno dei miei preferiti. Per me la moda non è una questione temporanea. Da "Goodison Park" non puoi portare via l'erba del terreno di gioco. Magia?
Parliamo della Spagna? Diciamo che il "Bernabeu" è riscaldato ma fondamentalmente non me ne fotte un cazzo. Quello di San Siro è lo stadio più bello d'Europa, ce lo hanno detto anche dei tifosi della "Kop" in un pub del quartiere "Cavern" di Liverpool.
Ero in curva quando, senza saperlo, ammainammo la bandiera sovieta, presente lo Zar. Due settimane dopo mi feci la promessa che non sarei più stato male per delle cazzate così. Mi ha, o forse dovrei dire: "mi aveva?", convinto. Ho attaccato il mio secondo poster in camera riguardante un singolo giocatore. Il primo raffigurava il "Cigno di Utrecht", il secondo lui.
Perché il 2 Maggio pioveva come non era mai piovuto e io c'ero, e ho visto qualcosa di irripetibile.
Capisci che sta succedendo qualcosa di strano quand'anche la noblesse oblige è dalla parte del popolo e siamo tutti contro il padrone.
No, io uno che, dopo aver preso palla, fa quello che vuole, non l'ho mai visto.
Per informazioni, chiedere a Gabi Heinze, uno dei tanti che lo sta ancora cercando.
A parte che le quattro sorelle più grandi sono e rimarranno sempre più belle delle giovani che credono che per crescere velocemente sia sufficiente volerlo, la "Premier League" è un sistema destinato ad implodere. I soldi non comprano la tradizione. Cosa va là a fare? A salvarsi? Forse bisognerebbe essere un pelo più razzisti; i loro danée, gli emiri, possono mettersi nel culo.
E comunque la "Cappelleria" non l'ho ancora trovata. In compenso ho perso due berretti, uno di lana che avevo rubato ad un bambino qualche anno fa (forse un'incomprensibile legge del contrappasso), due paia e mezzo di guanti alla Ken Shiro, e devo aver seminato qua e là almeno venti euro. Mi hanno inculato una cintura durante la perquisizione, ma gli accendini li ho sempre portati dentro tutti. Alla fine l'importante è che abbia acquistato l'ennesima sciarpa che non so dove mettere. E 'più forte di me.
Per non parlare del furgone: c'è troppo freddo o troppo caldo, mi vengono decine di crampi sempre allo stesso piede. Praticamente non si dorme. ARIA!!! E i casellanti sanno solo mandarti al "Punto Blu", ammesso e non concesso che si riesca a trovarli svegli.
A volte è meglio svalicare l'Appennino, ha sempre il suo fascino.
Non credo che il ponte di "Calatrava" sia così brutto, a me non dispiace, e poi è "Casa". Piuttosto è da Parma che non si passa più nemmeno se chiudi gli occhi e speri che riaprendoli dopo dieci minuti si sia già a Reggio Emilia. A Genova non ci fanno andare. A Bologna ci andiamo perché è vicina ma fondamentalmente fa cagare; quei poveracci non hanno neanche lo stadio coperto, "diritto al tetto e non averlo..." cantano i Ministri. In particolar modo mi fanno schifo i bolognesi, non c'è niente da fare, anche quelli che tengono per noi, mi fanno schifo.
La sigla "P.zza Cavour" indica la fermata di "Piazza Cavour"; non esiste alcuna "Pizza Cavour".
La colazione più surreale resta quella che ho fatto in una piazzola di sosta vicino al Passo del Brennero, a base di coca cola e bensone. C'era un freddo cane.
Di Marien Platz non ricordo molto.
Liverpool è la città calcisticamente più romantica che ci sia.
Perché è la dura verità, ma non faccio in tempo a farmi una doccia quando torno a casa dal posticipo domenicale, nemmeno riesco a lavarmi i capelli. Non mi frega un cazzo che il giorno dopo vada a lavorare.
Seguivo la "Premier" fin dai tempi gloriosi dei Rovers, e delle magie del numero 7 delle desolate "Midlands", Matt Le Tissier. "Febbre a '90" è stato uno dei primi libri che ho letto e rimane uno dei miei preferiti. Per me la moda non è una questione temporanea. Da "Goodison Park" non puoi portare via l'erba del terreno di gioco. Magia?
Parliamo della Spagna? Diciamo che il "Bernabeu" è riscaldato ma fondamentalmente non me ne fotte un cazzo. Quello di San Siro è lo stadio più bello d'Europa, ce lo hanno detto anche dei tifosi della "Kop" in un pub del quartiere "Cavern" di Liverpool.
Ero in curva quando, senza saperlo, ammainammo la bandiera sovieta, presente lo Zar. Due settimane dopo mi feci la promessa che non sarei più stato male per delle cazzate così. Mi ha, o forse dovrei dire: "mi aveva?", convinto. Ho attaccato il mio secondo poster in camera riguardante un singolo giocatore. Il primo raffigurava il "Cigno di Utrecht", il secondo lui.
Perché il 2 Maggio pioveva come non era mai piovuto e io c'ero, e ho visto qualcosa di irripetibile.
Capisci che sta succedendo qualcosa di strano quand'anche la noblesse oblige è dalla parte del popolo e siamo tutti contro il padrone.
No, io uno che, dopo aver preso palla, fa quello che vuole, non l'ho mai visto.
Per informazioni, chiedere a Gabi Heinze, uno dei tanti che lo sta ancora cercando.
Non si vende Kakà.
10 commenti:
Io milanista non sono, e questo lo devo premettere.
E premetto anche che nelle bandiere non ci credo più.
Sono un nichilista del calcio.
Da quando i soldi di Cragnotti mi portarono via Bobby-gol.
Voi amanti delle grandi squadre avete le bandiere, ma soprattutto avete i trofei, che aiutano ad alleviare le bandiere ammainate.
Noi avevamo le bandiere. Stop.
Apprezzo tutto quello che hai scritto sui daneè degli sceicchi, su Goodison Park(cazzo, quello sì che è un catino dal quale per gli altri è dura), su Matt Le Tissier (che poi passò da Southampton...ma questa è un'altra storia...) e la freddura per Heinze (che non avendo trovato il buon Ricky a Manchester è andato a vedere se non fosse stato a Madrid...), ma qui, secondo me, sbagli candeggio.
Non sono i soldi dello sceicco (beato lui che li ha) il problema, come non lo erano i milioni di Abramovich a suo tempo.
Qui si parla d'ingordigia.
Dell'ingordigia di uno che "belongs to jesus", che "quando smetto di giocare faccio il pastore evangelico", e di altre cazzate simil-religiose di questa risma.
Del far del bene a tutti, ma che prima di tutti ci sia lui.
Potrei citarti fior di esempi di gente che non se ne è andata anche davanti ad offerte faraoniche (Raul, Puyol, Gerrard, Totti, Maldini, Scirea, Baresi etc. etc.) ed ha preferito la fedeltà. Accompagnata, sì, da vagonate di quattrini, ma sempre fedeltà.
Questo ragazzino acqua, verginità e sapone, dopo aver avuto un 'discreto' ritocco d'ingaggio un paio d'estati fa (usando come appoggio le sirene madridiste e londinesi) si batte la mano sul petto e saluta come se la colpa fosse di qualcun altro.
Allora voglio dare i numeri anche io.
Il fare carriera è uno stimolo importante nel prendere decisioni, ma quando sei nella squadra più titolata del mondo (e anche rinomata aggiungerei) e ti pigli 8 (otto) milioni di euro ogni ca**o di anno come puoi progrdire ulteriormente??
DIVENTANDO UNA BANDIERA.
Quindi, caro Ricardo, vai a prenderti i tuoi soldi ma i teatrini lasciali nella sacrestia.
LE BANDIERE HANNO UN'ANIMA.
TU, SOLO IL PORTAFOGLIO GONFIO.
Porca puttana Santu, ho clamorosamente confuso Southampton con Sunderland. Zioboia, non è un errore da poco, un po' come confondere il Toro e la Reggina. E dire che devo avere raccontato circa a mille mila persone l'addio di Matthew nel 3-2 dalla sua partita d'addio nell'ultima del The Dell contro i Gunners, Madonna che cappella!
Potrei cancellare il termine "Midlands" dal mio intervento ma non lo farò, mea culpa!
Tornando a noi.
Ti sei dimenticato anche che non so quanti soldi diamo (e dico "diamo" perchè ok, non vado nello Store a comprare roba ufficiale, ma i miei soldi dell'abbonamento li usano comunque) a quel coglione di suo fratello che farebbe fatica a giocare titolare nella Visport di Castelvetro (o di Sunderland, non ricordo bene!), giusto per acquiescere le volontà di papà, mamma, moglie, nonni, bimbi, ecc...
Ma vabbè, vai tra.
Penso, ma forse è l'illusione di un romantico del calcio, che non sia tanto un problema di vendere le bandiere quanto capire che non si comprano. L'esempio dei giocatori che fai tu è calzante per come la vedo io: tutta gente originaria delle città per cui gioca o ha giocato (tranne Scirea che, e ora spero di non sbagliarmi! credo fosse milanese o bergamasco, comunque lumbàrd, non sabaudo né bogia-nén).
Vogliamo fare diventare una bandiera un foresto; benissimo, ma dobbiamo pagare perché sventoli sempre per noi e, quel che dà noia, far finta di non saperlo.
M'ero convinto, quando demmo la fascia a Sheva che non fosse così, che ci fossero le eccezioni. Ho fatto presto a ricredermi.
E stranamente torna fuori Le Tissier, uno che poteva scegliere non solo in quale grossa squadra andare, ma anche per quale delle quattro nazionali britanniche giocare, ma che finì la sua carriera nei Santi. Lui sì che era "eccezionale", nel senso che eccedeva le regole.
Per lo meno al Milan, le eccezioni si comprano. E mi sta bene. Guarda, mi può anche star bene. Ma se dobbiamo darlo via facciamo in fretta che mi sono già rotto i coglioni.
La sostanza si vendica sulla poesia un po' troppe volte, ultimamente.
la disattenzione su Matt l'avevo notata...ma è una cosa da poco, sappiamo di cosa stiamo parlando.
tornando a bomba:
non è un problema di foresteria o meno, di fratelli tristi o di padri avidi.
ritango che sia solo un problema di coscienza.
coscienza che, questo grandissimo campione, dimostra di non avere.
"Non si può giocare con il cuore della gente se non sei un professionista".
P.S. perchè venerdì non eri a vedere vasco brondi, giorgio canali e la violoncellista al corallo?
Già, e nessuno ha la cura. Non lo so Santu, non fosse che l'ho già visto fare con Sheva e non è contato, gli darei la fascia anzitempo, a Kakà, per lo meno quando non c'è Maldini, facendogli scalare la gerarchia, così da provargli la febbre.
Sì, io sono inguaribile, credo ancora a queste cazzate, o forse non ci credo più.
A parte tutto, fossi in lui, al di là della sua coscienza (che ha un ventre tenerissimo dici? non lo so, ma fondamentalmente io non glie ne faccio una colpa...), io abbandonerei il Diavolo solo per una straniera, e solo blasonata. Considerando che il Real è diventata Hollywood, dato che a Londra hanno quarantamila club ma nessuna Coppa dei Campioni, ed infine, constatato che a Manchester di bello ci sono solo l'Old Trafford e la musica, io andrei solo a Liverpool e a Liverpool non ci andrà mai. Oppure a Barcellona, ecco, a Barcellona potrei anche prendere in considerazione di andare, ammesso e non concesso che questi mai lo vorranno.
Quel che mi sta sul cazzo, ed è qui che viene fuori il mio odio per il mondo calcio è che ultimamente girano troppi soldi, ma attenzione! non è una delle solite frasi messe lì alla brutto boia, è il discorso che tutti vogliono tirare su dei circhi, tutti pensano di giocare al fantacalcio.
Il discorso è che in Inghilterra stanno esagerando. E non solo lì, anche in Spagna. Abramovic (e da qualche parte ci vorrà sicuramente un H...) ha fatto pazzie e non ha ancora vinto una Champions. Il Real, da quando è partito col progetto galattico, neppure. E allora cos'è questo sperpero di soldi se a Londra, sponda Gunners, con la creatività fanno più sfracelli dei cugini vestiti di blu? Com'è che a Liverpool perdono palloni d'oro ma a Febbraio hanno già prenotato il volo per Maggio?
Perché i sottomarini gialli lanciano siluri indisturbati contro le INVINCIBILI ARMADE?
Ma soprattutto, dov'è "L'ULTIMO"?, dov'è che si vuole arrivare? Se ne va da Milano e ok. E dopo? Chiuderà la carriera nella sua prossima squadra? Come Zidane? E quale sarà questa squadra?
Il Real del cazzo che è più occupato a far sedere comitive di turisti giapponesi allo stadio piuttosto che ad accorgersi che han vinto 9 Coppe, la maggior parte delle quali quando giocavano da soli contro nessuno?
Il baraccone Chelski che riempie uno stadio (PICCOLO) di famiglie upper class armate delle loro bandierine patetiche?
I citizens non li prendo neanche in considerazione, 'sti qua erano simpatici finché giocavano a Maine Road. Sono stato nel loro stadio nuovo di balina e ho provato schifo. Se devo vedere tutto e niente vado al Grandemilia.
Non mi interessa della sua coscienza, se vuole tradirsi faccia pure, se vuole prendere più soldi non lo biasimo, ma quel che rimpiangerà saranno i 2 Maggio notturni, saranno i derby e le classiche, sarà uno stadio che canta in continuazione. Sarà una fascia gloriosa che non indosserà mai, e non solo a Milano.
E la società si sforzi, lo tenga, anche da mercenario, mi sta bene. Solo, vorrei che, noi rossoneri ce ne ricordassimo alla prossima mega trattativa, quando toccherà Pato, per dirne uno. Che nessuno si affezioni, me compreso.
Venerdì sera ero al compleanno della Benny al Kalika, pensa te!
Ti segnalo i Ministri al Covo, il 13/03. Questi son forti!
alla fine tante parole al vento...
kakà è rimasto.
E l'unico che ci aveva capito qualcosa era Noel Gallagher:"Fuck morals, e fuck Arsene Wenger per la sua pseudo-morale calcistico-socialista. Fuck a tutte quelle palle che dicono che il club perderà la propria identità. Quale identità, poi? Quella di essere stati schiappe per 30 anni forse?"
Beh, Noel, ti capisco ma oggi possono anche passarmi sopra con un camion che va tutto bene, Kakà è rimasto. CHissà quale è stato il vero prezzo pagato da Silvio, mah, non si saprà mai.
Ma va bene così, va bene così.
Ieri per un attimo sono stato titubante, anche se ero convinto d'essere la più autorevole fonte presente in rete circa il futuro di Kakà, ed essere uno dei pochi lucidi insieme a Briatore (il che mi fa preoccupare non poco).
Probabilmente è una favola a scadenza semestrale, tra qualche mese la sentiremo di nuovo e non ci sarà un happy ending pari a questo, ma, oggi come oggi, m'importa 'na sega!
Ricky, a Manchester ci andrai poco prima di morire che, come ebbe a dire a Mark Twain, il passaggio da una città come quella alla morte sarà pressoché inavvertibile.
C'è caso, ed è questa, la mia speranza finale che, bandiere o non bandiere, si sia dato un messaggio al calcio albionico.
Che i fan inglesi cantino ancora questo coro: YOU ARE A WASTE OF MONEY! ma non verso i bobbies, ma verso i loro padroni.
Le seguenti sono parole di Bergo, tratte dalla mia posta su FB.
no ho capito se sono riuscito a postare sta merda sullblog.
l'unica cosa che mi preme è che tu venga al tour. per il resto pensa quello che vuoi.
-----------
zeman piantala con ste menate e vedi di non cannare mai piu con le tissier dio incannato. tu quando vuoi non sbagliare cita alan shearer e vedrai che in pochi ti diranno che hanno segnato piu di lui.
il calcio in italia non esiste e basta con ste menate di titolate e blasonate, non esiste piu. se vi piace la storia allora buonanotte miei cari italiani, il mondo gira un bel po piu veloce. i soldi e la prostituzione sono il mestiere piu antico del mondo. zio incannato perche la gente continua a scandalizzarsi? non avete proprio un cazzo di niente altro da fare?
tifiamo la squadra del governante playboy che ha portato in italia
il bekki per farlo andare nella sua bella rete televisiva (cfr. The Guardian). taci quindi.
che tristezza i dibattiti kmetrici per dire alla fine "ma in fondo vivere a manchester è impossibile, meglio milano". siamo alla frutta.
basta parlare, enjoy your life, if you can.
ritorna a manch con noi a giugno, unisciti se hai le palle dimostralo sul campo nel nostro tragitto fino a Glasgow in pulmino.
let's dance to joy division.
Bergo, io sono in profondo disaccordo con te. A me il calcio inglese sta iniziando a rompermi i coglioni. A breve posterò un intervento su LE GOD per redimermi dalla cazzata che ho scritto e per farti capire qual'era il calcio che piaceva a noi.
In Italia non esiste più? Con dei Caressa in giro vorrei vedere il contrario. Con anticipi, posticipi e infrasettimanali? Grazie. Con gli scudetti vinti a colpi di intercettazioni? Ah beh...Facendo in modo che dalla B vengano su solo delle squadre del Sud o di piazze blasonate perché ci piace un casino il sistema NBA ma allo stesso tempo se non vediamo una squadretta come il Chievo, rappresentativa di 2000 persone e seguita da 15 tifosi in un grande stadio perennemente per tre quarti vuoto, non sappiamo più a quali miracoli credere? Per piacere.
Il calcio è questo, in Italia. Ma me lo tengo anche con questi difetti. Quel che ho è quel che mi resta e me lo faccio avanzare, perché questo adagio presto non toccherà più solo il bel paese de mmerda, ma anche Albione e anche la Spagna.
Stadi sempre pieni. Grazie al cazzo. Ci stanno dentro in 25. Ah, belli, bella roba. Il colpo d'occhi inganna solo chi non conosce la capienza. Noi uno stadio come Stamford Bridge lo riempiremmo due volte ogni festa. Lo store del Milan è una merda perché non mi vendono la tazza con la faccia di Jamie Carragher come a Liverpool? Magari non è un grande criterio di giudizio, ma certe cazzate conto di trovarle su postalmarket, non in un tempio. Il calcio non è un gioco, è una cosa seria. E per finire, mi hanno rotto i coglioni i magnati del cazzo. Sai cosa succederà, tempo dieci anni? Che il giochino si romperà, che l'età dell'oro finirà anche lì, sia che Manchester sia una bella città sia che non lo sia affatto. Esattamente come il giochino si è rotto a Parma, a Roma sponda Lazio, nella Genova blucerchiata tanti anni fa. Ci ritroveremo delle squadracce che faranno fatica a salvarsi e, oltre il danno la beffa, nemmeno con il titolo di NOBILE DECADUTA, perché di NOBILE non avranno mai avuto niente, di DECADUTO, tutto.
E chi rimarrà? Rimarranno le grandi. Le stesse, però, che ci sono ora. Con l'aggravante che, se in Italia sento un brivido ogni volta che mi alzo in piedi per cantare, là tutt'al più mi daranno una stracazzo di patetica bandierina biancoblu da sventolare a fianco di una famiglia altolocata del cazzo che ha portato i figli a vedere qualcosa di diverso dal film che davano al cinema del quartiere.
Vaffanculo.
L'età del nostro calcio moderno è iniziata quando stava finendo l'età del nostro calcio migliore. Là la stanno vivendo, e presto, quando YOU'LL NEVER WALK ALONE sarà ormai un loop ritrito e anche NO ONE LIKES US sarà diventato il motto di battaglia di chiunque, ci si stancherà anche di Chelteham, Wigan, e perfino del derby di Edinburgo tra Hibs e Hearts.
Bella grazia che certe partite le commenti ancora Foroni. Quando le daranno a Caressa e De Grandis capirò che la fine è vicina.
No, Bergo. Il calcio che piace a me è un calcio che, oggi ocme oggi, in Italia non c'è. E' simile a quello inglese forse, ma lo stanno bruciando a velocità luce.
Presto, su questi schermi, l'intervento su LE GOD, e allora sì, che saremo tutti d'accordo.
Aspetto con ansia.
I giornali inglesi da un po' prospettano un crisi della Premiere "like Serie A" they say. Staremo a vedere. Sono cose di lunga gettata pero.
Sul chelsea guardati football factory.
non capisco perche non rispondi al mio problema principale: vieni con noi o no? o forse ho capito, forse non sei mai cambiato...you're a fuckin' cunt...
http://ukfootballplease.blogspot.com/2009/01/i-motivi-della-passione-le-ragioni.html
Ecco in link, lui qua ha detto meglio una cosa che io avevo scritto proprio su queste pagine virtuali.
No, Bergo, non sono un fucking cunt!
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