E cosa racconteremo ai figli che non avremo di questi cazzo di anni zero?
A tutti i musicofili questo giovane ferrarese ha fatto venire in mente due grandi icone della musica italiana: Rino Gaetano e i CCCP. Beh, le sue referenze sono buone, dannazione se lo sono.
Ha la stessa sensibilità verso la realtà del primo nonché il disincanto poetico del miglior Ferretti.
Ed è emiliano, un emiliano disilluso, che racconta di questa terra come venti anni fa ne iniziavano a parlare Ferretti e Zamboni. Oggi l'erede ne osserva l'aspetto post-industriale, post-sovietico, lo descrive con rabbia, malinconia, cinismo. Allo stesso tempo però, come è accaduto per i maestri (con ogni probabilità anche i suoi), non riesce a rimanerne affettivamente indifferente: soffre; ama.
Il suo impero di niente è tutto quello che di cui sa parlare, ma non è poco.
ANDIAMO A VEDERE LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA
Mi sono innamorato di questo ferrarese sguaiato, sono rimasto impressionato da CANZONI DA SPIAGGIA DETURPATA, per ora il mio album dell'anno, senza troppe storie. L'unica nota di forte demerito che gli rivolgo è forse la piattezza musicale, inevitabile se si pensa a come ogni canzone poggi semplicemente su canto e controcanto, chitarra acustica paranoica ed elettrica disturbata. Ma vabbé, non importa, per ora largo ad un giovane figlio di questa generazione paranoica!
C'è caso che anche io inizi a dire che mi piace VASCO.
Sì, Vasco Brondi, da Ferrara.
Inserisco il primo video tratto dall'album.
Faremo dei rave sull'enterprise...
E poi come si fa a non voler bene a chi suona con Giorgio Canali?
Lui qua ha tutte le carte in regola.
FELICITAZIONI.