DIE BERTA, DIE: i pagelloni

DIE BERTA, DIE
(il Berta, il)


 È compito arduo prendersi l'impegno di stilare pagelle, e questo per alcuni motivi.
Innanzitutto perché nel nostro mazzo di carte c'erano solo assi, e la differenza nel dare un giudizio ad ognuno di questi è veramente minima. Secondariamente mi devo basare esclusivamente su quello che ho visto in prima persona quando in serate come quella di sabato bisognerebbe avere il dono dell'ubiquità,  stare con tutti e vedere ogni cosa. Ma purtroppo già è difficile rimaner presenti a sé stessi, figurarsi interagire con ciascuno dei propri compagni di festa.
Per cui non assegnerò dei voti, dirò solamente chi è stato il migliore in assoluto, quali sono stati i Top Players, e per tutti gli altri scriverò qualcosa che posso dire di aver condiviso con loro.
Buona lettura!

EL HOMBRE DEL PARTIDO

11.Limardi
Questo probabilmente moltiplica i pani e i pesci, e nemmeno lo sa. Vive il viaggio di andata in sordina perché gravato dal peso di una cagata mundial di cui si libera nella più sfortunata area di sosta del Trentino, poi di sera, come se stesse aspettando l'ispirazione, s'accende improvvisamente e dalla scintilla scaturisce l'incendio. Dopo il duetto improvvisato col musicante di strada, passeggia tra i locali della Kultfabrik neanche fossero i prati sotto casa, e continua a passeggiare per molto, molto tempo ancora... Toccato dalla grazia e da qualche Sant'alcolizzato in paradiso, Herr Professor Limardi riesce a districarsi tra tassisti dalle tariffe esose, turchi impizzati, pakistani sociopatici, tedeschi interdetti da cotanta ignoranza, e biciclette prese in prestito (tutto questo, ricordiamolo, con una carta d'identità scaduta), mettendo in chiaro, come se ce ne fosse ancora bisogno, che il Balotelli di Maranello è lui e che il futuro è roba sua.
Non è colpa nostra se noi siamo solo umani.
Due anni fa io e Santu ci dicemmo che, dopo averlo lasciato in prestito per qualche tempo ad una squadra di provincia, sarebbe stato pronto per una grande: beh, ormai non è più giusto chiamarlo "Nino Maravilla". Lo ha detto Sneijder di Strama, lo ripeto io di Cawa: questo è un fenomeno!
Di tutte le cose che ha detto/fatto, o che hanno detto di lui, la cosa migliore è citare suo padre non appena lo ha visto:"S'et fàt, imbezell?"


TOP PLAYERS

6.Sandro
Invitato da Berta in onore degli anni passati al Liceo, fortemente corteggiato da chi scrive, e lasciato libero dal Tottenham di partecipare all'Addio, guadagna sul campo i gradi di Capitan della compagnia. Di bianco vestito, i suoi abiti passano indenni viaggio d'andata, birrerie, shanck, wurstel, salsicce, club vari, cocktail e viaggio di ritorno. Addosso a chiunque altro di noi, questi capi, nella migliore delle ipotesi, avrebbero avuto tutti i colori della morte fin da Pozza. Impeccabile come il Franco Baresi degli anni d'oro, dirige la squadra con calma, usta e convinzione, trascinandola al meglio negli sconosciuti campi esteri. Se è vero che ha cercato di corrompere camerieri e tassisti con una faccia da culo che solo Sberla (ma questo rimarrà per sempre nel limbo tra verità e leggenda), il valore del suo cartellino prende ulteriore quota. Memorabile il dialogo con Cavani.
"È buon senso".

20.Luca
Come ha detto Mario, Lucaricchi ne mette a sedere parecchi. Il suo è un gioco tanto semplice quanto efficace: bere ogni cosa che il banco può vendere (specie quella non ordinata) e mandare tutto a carte quarantotto. Dalla birreria fino al Living Four, passando dalla conquista in carrozza di Marien Platz, si dimostra un'autentica forza della natura. Trova in Ché il compagno di reparto ideale, col quale conduce le danze tenendo la squadra altissima e costantemente a ridosso degli avversari. Lo stesso Ché in conferenza stampa dichiarerà:"Zeman, mi avevi detto che era uno tranquillo. Non mi sembra!"
Per parafrasarne gli stessi tormentoni, "non molla un cazzo", "domina" e il mattino seguente si sveglia "in mezzo a una strada"
"Vieni qua, L'OREAL!"

84.Ché
Signore e signori: uno sbandato di altissima categoria, illegal as usual.
Rallegra tutti comunicando che Fon non è della comitiva, quindi si mette la maglia della squadra con nome e numero amato e non se la toglie più, onorandola al meglio.
Le mezze misure sono per le quasi persone, Chè lo sa, per cui dà il massimo in ogni parte del campo. Inizia con le capriole in pulmino subendo il primo richiamo di giornata per gioco scorretto, prosegue con le capriole contro le vetrine dei negozi di Monaco, e chiude con capriole e danze a torso nudo nel locale metal della Kultfabrik, prendendo il rosso per somma di ammonizioni. Riesce infatti nell'ardua impresa di farsi cacciare fuori dallo stesso locale da un muletto umano per ben due volte, senza riportare nemmeno un graffio. Con Luca Ricchi forma un tandem fantascientifico da far invidia all'attacco del PSG, ma dialoga bene anche con altri compagni di reparto, i Nocerino e i Diamanti di serata, vale a dire Biorch e Danny. Se proprio dobbiamo spaccare il capello in quattro e trovare un difetto a Chè, e non ho dubbi, gli consiglio di andare a farsi vedere il culo da uno bravo davvero.
Vorrei mettere una frase caratteristica di Chè ma, come ha detto Berta, il problema è che Ché non ha parlato: ha bevuto, fatto capriole e scoreggiato.

78.Simo
Un barile di polvere da sparo. L'ennesima dimostrazione che "chi sa, sa", e questo nonostante le primavere che iniziano ad ammucchiarsi (così come i figli!) e nonostante una vita molto più ritirata rispetto a quella frenetica e semileggendaria di qualche anno fa. Quando è in manovra occorrerebbe renderlo innocuo, sparargli o almeno slacciargli le scarpe; in ogni caso qualcosa andrebbe fatto per placarne la furia: una vera macchina da guerra. Leader nato, mena le mani contro Berta nemmeno fossero pale di un mulino, è più fastidioso di una manica di zanzare incazzate, mi strappa tutti i peli compresi quelli del culo ma, allo stesso tempo, ha una parola e una battuta per tutti incluso il tassista ungherese.
Nel luogo più oscuro del Living Four mi salva la vita lui la salva a me ce la salviamo a vicenda non lo so, comunque ne usciamo vivi ed è già molto.
Dulcis in fundo, trova nel suo cuore da eterno soldato la tenerezza per affezionarsi al Riccardin nazional-popolare, proteggendolo come un panda, ed inviando agli organi competenti la richiesta di adozione.
"GALLERIAAAAA!!!"

I CAMPIONI

99.Biorch.
Un Ivanbiorch o Biorchivan, che dir si voglia, da titoli di testa in prima pagina. È nel vivo di ogni azione costruita nelle tre stagioni attraversate in questo viaggio, sì, perché siam stati via due giorni, ma quando siam partiti in Italia era estate, in Austria era pieno inverno e in Baviera la Primavera era in fiore, o per lo meno a me piace ricordarla così. Ha ceduto per qualche istante il passo ma si è riavuto completamente una volta arrivati in Germania, dimostrando di conservare di nascosto sempre lo stesso smalto dei tempi dell'Oasis e del Corallo. Si batte e si sbatte nel locale metal (di cui nessuno sa il nome) della Kultfabrik fino a seguire le sorti del fuoriclasse Ché, ossia essere gentilmente e ripetutamente accompagnato fuori. Da bravo Ministro dell’Avap trova anche il tempo di soccorrere una messa peggio di noi, e questo non era facile: chapeau.
Pare che io lui e qualcun altro siamo tornati a casa insieme, io però sto ancora cercando di fare la conta della gente che era in taxi con me, ed ogni volta che ci provo me ne cala uno o me ne avanza un altro: incredibile.
"Fate una revisione al culo!"

1.Kiki
Quando penso a Kiki mi viene in mente l'acqua cheta che rompe i ponti: una persona tenace e costante che opera nel silenzio, ma che arriva esattamente dove arrivano gli altri, e spesso in maniera più dirompente.
Sapendo che la vita è troppo breve per non bere fin di prima mattina, senza tanto né quanto si presenta a Pozza con un Giostyle di Josè, creando da subito quello spirito di aggregazione necessario per portare a casa un risultato ottimo e disastroso allo stesso tempo.
Partecipa alla congiura ai danni di Fon e anche questa decisione incide di peso sulla buona riuscita dell'Addio («Abbiamo fatto in anticipo il regalo a Berta per il matrimonio, abbiamo lasciato a casa Fon» riferirà ai giornalisti). In viaggio alterna momenti in cui è sul pezzo e sembra il serbatoio di un cinquemila ad altri di dormiveglia alcolica e temporaneo hangover; a Monaco si rende complice insieme ai suoi compagni tossicomani di camera dell'unico scherzo fatto all’albergo; alla Kultfrabrik, devo essere sincero, ho memoria di lui solo per un brindisi di Tequila (e questo non per demeriti suoi ma perché io non ero alla Kultfabrik, io ero in un'altra dimensione e ho un alcohol vacui esagerato).Personalmente lo ringrazio anche per aver cercato di sfellarmi una mano con lo scherzo del coltello, e per lo squirting in autogrill.
"Se incontro in Italia un tedesco che mi chiede informazioni lo mando in fondo al ponte di Olina".

7.Moro
Queste non sono le sue partite né questa è la sua squadra: va detto. Però gioca con una dedizione ed un attaccamento alla maglia davvero lodevoli. In coppia con Sandro tartassa la pulminista per tutto il viaggio di andata e, visto che è durato tre stagioni, non devono essere stati dei clienti simpatici per lei. A Monaco riesce, cosa più unica che rara, a sopportare gli scleri di Berta riguardo al mangiare, riducendo alla ragione il cameriere col riporto peggiore d'Europa e riuscendo a garantire a tutti il loro stinco quotidiano. Non so perché, ma ho come la sensazione che chi in centro a Monaco urlava: "Carla is a troia" avesse avuto un'imbeccata made in MaxMara, ma magari la mia è malizia (la Carla, per chi non lo sapesse, è mia madre).
Aneddoto divertente passato inosservato. Quando la più bella pulminista di sempre ha parcheggiato in autogrill, il nostro futuro sindaco se ne è uscito con un non troppo silenzioso commento, something like:"Ma come cazzo parcheggia questa?". Pensiero ad alta voce dell'eroina più paziente d’Europa, ma che lì, e solo lì è sbottata:"Ma cazzo vuole questo stronzo?"

9.Berta
Danny ha detto:"Non potevo mancare, specie perché si dice che quando si muovono Zeman e Berta insieme succede sempre un casino". Questo è vero, quel che non sa Danny è che non è che ci muoviamo assieme, il discorso è che partiamo assieme e, per qualche strana chimica, torniamo assieme, ma raramente stiamo assieme durante l'evento cui partecipiamo. O meglio, probabilmente siam vicini e stiamo pure facendo le stesse cose, ma di solito lo scopriamo qualche mese più tardi, e per caso. Tutto questo per dire che, a parte le cartelle e le castagne che non ho mancato di riservagli nelle gallerie, e a parte aver dormito in camera con lui (a ulteriore riprova che siamo realmente arrivati a casa insieme), l'ho perso più o meno a Monaco città. Credo che per mia fortuna, e sua sfortuna, abbia incontrato più volte Cassio sulla strada verso il banco dei bar delle discoteche, e questo, si sa, non è esattamente consigliato: JAGERBOMB!!!
Episodio curioso. Non appena svegli, domenica ore 9.30, mi ha chiesto:"Abbiamo notizie di Cavani?" Al mio no ha replicato:"Zeman, dormiamo fino alle 10.15. Se anche allora non avremo notizie, cominceremo a preoccuparci". Ma Cavani, che ne sa una più del diavolo, alle 9.40 era già a casa base.
"Zeman, il giorno che ti sposi tu ti organizzo l'Addio al Celibato a Denver!"

10.Fon/Cassio
Joe Cass ha cominciato a smadonnare alle 8 del mattino ai danni di Giblein, facendo intendere a tutti che non sarebbe stata quella che si definisce "una compagnia tranquilla", e questo mentre era al telefono con la morosa. Immaginatevi quindi l'insolita sequenza di "ti amo","ti amo tantissimo" detti dolcemente, e sacramenti vari sputati a decibel inconcepibili per quell'ora contro il nostro sindacalista preferito Gibellini.
Giunti a Pozza mette mano ai cocktail da lui pensati e riesce a combinare qualcosa di buono che evaporerà inspiegabilmente alla velocità della luce in uno dei tanti aperitivi che verranno fatti. Mancando Fon, ed essendo la maglia di Cassio del colore sbagliato, si prende il Diez che spetta ai fenomeni, si ricorda di tifare per l'ormai unica squadra italiana che dispone di un top player (il Pazzo di Prato), e fa diligentemente il suo, mettendo al servizio della squadra tecnica e fosforo. Nonostante la stampa e la critica internazionale provino a stroncarne il fare accusandolo di essere il metrosexual del gruppo, non molla nemmeno venti centimetri ad ogni dirimpettaio incontrato sulla sua traiettoria, arrendendosi solamente al secondo space burger, quello col chili, e alla visione di Spider Man III durante il viaggio di ritorno.
"Il lago Balaton esiste veramente, ed è in Ungheria, Zeman!" Cassio, alle 5 del mattino: il tipico dialogo tra due sbronzi.

4.Giblein
Il centrocampista che fa sempre comodo avere in squadra, quello cui se dai un pallone sa cosa farne. Fa onore alla casacca che indossa, rispettandone in pieno il numero. Si prende la responsabilità di finire il prima possibile il Borghetti perchè ha il sapore di trasferte Ultras e perché ritiene essere un po' come il Lavazza, ossia un surrogato del caffè della moka: come fare colazione altrimenti?
Dopodiché cerca di dare la quadra al gruppo insegnando i cori di guerra che verranno cantati durante la presa di Marien Platz, e qualche nozione di sindacalismo buona da attuarsi dopo la resa della città bavarese e l'instaurazione di un regime socialista.
Di tutti è quello che conosce Berta da meno tempo, per cui, anche a livello personale, sono stato molto contento di averlo visto in palla fino alla fine: uno degli ultimissimi ad arrendersi.
"Tutta la notte coca e mignotte!"

69.Marione
Assoluto protagonista del viaggio d'andata, beve di tutto come se non ci fosse un domani e, a forza di cori e urla, finisce la voce a Rolo. Di tanto in tanto devo ammettere che mi risuona ancora in testa il grido SPARTA SPARTA SPARTA!!! poi mi capacito che è tutto passato, che siamo tutti quanti a casa e tutti quanti vivi. È anche grazie a gente come Mario che questa volta alle Termopili non hanno vinto gli altri.
Da bravo sbandato qual'è, senza limiti e senza giudizio, decide di bruciarsi subito tutti i carichi e tutta l'energia, arrivando a sera sulle gambe (o sarebbe meglio dire: sulle ginocchia già di per sé abbastanza scassate) e al lumicino. Nonostante sia fisicamente KO e psicologicamente provato, prende parte ad ogni assalto sferrato dalla falange spartana ai nemici immaginari di Marien Platz, e tiene botta -stoico- anche alla Kultfabrick, scoreggiando in ogni locale con una sistematicità ammirevole. Non domo, la domenica intrattiene la banda a Innsbruck con cappello da cinghiale, gag e simpatia.
"HALLO!"

5.Italo
Uomo fondamentale nella realizzazione del progetto Addio al Celibato di Berta, trova l'albergo con molta più facilità e molto meno tempo di quelli che impiegherà Cavani. Entra nel salotto buono della compagnia del pulmino sedendosi al fianco di un animale, e assicurandosi anche la vicinanza di tutti i SeverinoCicerchia della situazione: tutt'altro che una scelta oculata. Clinicamente a quest'ora dovrebbe essere morto, la sopravvivenza a tutta la puzza che ha dovuto sopportare è un mistero anche per la medicina moderna. Per quanto mi riguarda posso dire poche cose su Italo, eravamo spesso in parti lontane del campo e non ci siamo visti molto, ma una cosa posso dirla. Ogni volta che entravo in un locale e guardavo a banco, là c'era Italo, stava arrivandoci o stava andandosene. Una presenza rassicurante.
"Se mai dovessi avere un figlio, vorrei che fosse come Cavani."

0.Danny
Il buon Daniele è l'innesto che non ti aspetti. Le trattative di mercato con le quali s'era cercato di arrivare a lui erano state incerte fino all'ultimo, poi si son risolte al meglio, e la squadra ha potuto contare su un uomo di fatica buono per tutte le stagioni. In tempo zero intende gli schemi di gioco di compagni più abituati di lui a remare dalla stessa parte e s'adegua senza troppe difficoltà, specie con quelli con cui può ballare un po' di roghenroll: Biorch e Ché.
A parte in pulmino, dove s'attiene alle indicazioni del Mister riguardo il bere quanto più possibile prima di uscire dall'Emilia Romagna, perdo i ricordi di lui immediatamente dopo la combo di scoregge esalate, quasi fossero il respiro della morte, una volta saliti a bordo del pulmino diretto alla Kultfabrik. Entusiasmante la corsa sotto la megafontana bavarese: davvero una mossa da idioti fatti e finiti, non da tutti; pregevole il salvataggio effettuato con Biorch della povera ragazza sfasciata al suolo; e assolutamente stupendo la performance nel locale metal.
"Rock on!"

Katia
Della Katia si potrebbe parlare in lungo e in largo, sopratutto in largo, ma vorrei ricordarla solo in un modo. Al telefono con qualcuno dei suoi parenti ha detto (testuali parole sentite con le mie orecchie):"Lo sposo è andato giù di melone e non lo trovavamo più."
Non ha nemmeno capito chi si sposava ed era convinta che si sposasse Cavani, anni 20: dobbiamo essere contenti che ci abbia accompagnato un conclamato Premio Nobel.


Bravi tutti ragassi, mi sono sputtanato.
Un più, perché un più non si nega a nessuno, specie in questi casi, a chi a Innsbruck è stato protagonista di questa battuta.
VIVA L'ITALIA!
VALLO A DIRE ALLA MERKEL...

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...