Lasciami qui, lasciami stare.

Perché oggi sto così.
E sto male.


ANNARELLA (CCCP)

Lasciami qui, lasciami stare, lasciami così.
Non dire una parola che non sia d'amore.
Per me, per la mia vita che è tutto quello che ho.
E' tutto quello che io ho e non è ancora finita.
Finita...

I tuoi soldi, mettiteli nel culo.

Un inverno rigido che ho provato a spazzare via con boccette di "Caffé Borghetti", dal costo di 3 euro ciascuna. Mi sono tolto la voglia di autogrill, e nonostante questo non sono ancora riuscito a farmi scaldare a dovere una "Rustichella", maledetti loro. Capisco che fumare non faccia buon sangue ma credo anche che la gente menta e che non abbia ben chiaro quanto cazzo durino i minuti di recupero. Ho i jeans che puzzano di cannabis e non ne ho alcuna colpa, giuro. M'ostino a salutare i ragazzi del furgone alle 4 di notte davanti casa sperando che questa volta non suonino il clacson urlando:"Ti conoscono qui?" Inutile. Sono senza voce, e non è la prima volta. Non riesco neanche a mandarli a fanculo.

A parte che le quattro sorelle più grandi sono e rimarranno sempre più belle delle giovani che credono che per crescere velocemente sia sufficiente volerlo, la "Premier League" è un sistema destinato ad implodere. I soldi non comprano la tradizione. Cosa va là a fare? A salvarsi? Forse bisognerebbe essere un pelo più razzisti; i loro danée, gli emiri, possono mettersi nel culo.

E comunque la "Cappelleria" non l'ho ancora trovata. In compenso ho perso due berretti, uno di lana che avevo rubato ad un bambino qualche anno fa (forse un'incomprensibile legge del contrappasso), due paia e mezzo di guanti alla Ken Shiro, e devo aver seminato qua e là almeno venti euro. Mi hanno inculato una cintura durante la perquisizione, ma gli accendini li ho sempre portati dentro tutti. Alla fine l'importante è che abbia acquistato l'ennesima sciarpa che non so dove mettere. E 'più forte di me.

Per non parlare del furgone: c'è troppo freddo o troppo caldo, mi vengono decine di crampi sempre allo stesso piede. Praticamente non si dorme. ARIA!!! E i casellanti sanno solo mandarti al "Punto Blu", ammesso e non concesso che si riesca a trovarli svegli.
A volte è meglio svalicare l'Appennino, ha sempre il suo fascino.
Non credo che il ponte di "Calatrava" sia così brutto, a me non dispiace, e poi è "Casa". Piuttosto è da Parma che non si passa più nemmeno se chiudi gli occhi e speri che riaprendoli dopo dieci minuti si sia già a Reggio Emilia. A Genova non ci fanno andare. A Bologna ci andiamo perché è vicina ma fondamentalmente fa cagare; quei poveracci non hanno neanche lo stadio coperto, "diritto al tetto e non averlo..." cantano i Ministri. In particolar modo mi fanno schifo i bolognesi, non c'è niente da fare, anche quelli che tengono per noi, mi fanno schifo.

La sigla "P.zza Cavour" indica la fermata di "Piazza Cavour"; non esiste alcuna "Pizza Cavour".
La colazione più surreale resta quella che ho fatto in una piazzola di sosta vicino al Passo del Brennero, a base di coca cola e bensone. C'era un freddo cane.
Di Marien Platz non ricordo molto.
Liverpool è la città calcisticamente più romantica che ci sia.

Perché è la dura verità, ma non faccio in tempo a farmi una doccia quando torno a casa dal posticipo domenicale, nemmeno riesco a lavarmi i capelli. Non mi frega un cazzo che il giorno dopo vada a lavorare.

Seguivo la "Premier" fin dai tempi gloriosi dei Rovers, e delle magie del numero 7 delle desolate "Midlands", Matt Le Tissier. "Febbre a '90" è stato uno dei primi libri che ho letto e rimane uno dei miei preferiti. Per me la moda non è una questione temporanea. Da "Goodison Park" non puoi portare via l'erba del terreno di gioco. Magia?
Parliamo della Spagna? Diciamo che il "Bernabeu" è riscaldato ma fondamentalmente non me ne fotte un cazzo. Quello di San Siro è lo stadio più bello d'Europa, ce lo hanno detto anche dei tifosi della "Kop" in un pub del quartiere "Cavern" di Liverpool.

Ero in curva quando, senza saperlo, ammainammo la bandiera sovieta, presente lo Zar. Due settimane dopo mi feci la promessa che non sarei più stato male per delle cazzate così. Mi ha, o forse dovrei dire: "mi aveva?", convinto. Ho attaccato il mio secondo poster in camera riguardante un singolo giocatore. Il primo raffigurava il "Cigno di Utrecht", il secondo lui.
Perché il 2 Maggio pioveva come non era mai piovuto e io c'ero, e ho visto qualcosa di irripetibile.

Capisci che sta succedendo qualcosa di strano quand'anche la noblesse oblige è dalla parte del popolo e siamo tutti contro il padrone.

No, io uno che, dopo aver preso palla, fa quello che vuole, non l'ho mai visto.
Per informazioni, chiedere a Gabi Heinze, uno dei tanti che lo sta ancora cercando.

















Non si vende Kakà.
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